Fuji in rimonta per Rovera su Ferrari nel Mondiale Endurance

Fuji in rimonta per Rovera su Ferrari nel Mondiale Endurance

In Giappone un fuoripista iniziale condiziona la 6 Ore della 488 GTE di Richard Mille AF Corse, poi il 28enne pilota ufficiale del Cavallino guida la rincorsa a suon di giri veloci e insieme alla francese Wadoux e all’argentino Pérez Companc risalgono in top-10. Gran finale del WEC a novembre in Bahrain

 

E’ stata una 6 Ore del Fuji vissuta tutta in rimonta per Alessio Rovera e il team Richard Mille AF Corse. Nel penultimo round del Mondiale Endurance andato in scena domenica in Giappone il pilota varesino ufficiale della Ferrari ha sfoderato una prestazione super a suon di giri veloci e ha guidato la rincorsa dell’equipaggio della 488 GTE numero 83 del Cavallino completato dai compagni di squadra Lilou Wadoux e Luís Pérez Companc. Proprio quest’ultimo, dopo essere scattato dalla terza fila di categoria GTE Am, è stato sfortunato protagonista a inizio gara, quando è finito fuori pista al via ritrovandosi in ultima posizione con oltre un giro di ritardo.

Subentrato al driver argentino dopo il primo pit-stop, Rovera è balzato in abitacolo e ha immediatamente cercato la rimonta, a quel punto difficile ma impreziosita più avanti con uno spettacolare stint finale e il giro più veloce fatto segnare in 1’32”342. Sul traguardo finale il trio di Richard Mille AF Corse ha quindi concluso al nono posto, riuscendo a entrare in top-10 nonostante il testacoda iniziale e il gap da recuperare che hanno pesantemente condizionato la loro corsa. Al termine della complicata gara del Fuji, all’equipaggio del team italiano resta una sola possibilità di rivincita per concludere al meglio il FIA World Endurance Championship 2023, che ha in programma l’ultimo round stagionale alla 8 Ore del Bahrain il 4 novembre.

 

Rovera ha dichiarato nel post-gara: Peccato davvero per quanto accaduto in partenza perché oggi avremmo potuto vincere come a Spa. La nostra Ferrari era competitiva e ben bilanciata e abbiamo fatto il massimo possibile per risalire. Non era facile e non c’è stata neppure una neutralizzazione che ci potesse in qualche modo agevolare nella rincorsa durante le 6 ore successive. Il lavoro che abbiamo svolto con la squadra durante le prove libere ha pagato a livello di messa a punto e questo comunque deve essere il punto di ripartenza per noi in vista dell’ultimo appuntamento in Bahrain.